martedì 30 ottobre 2012

Donata Francescato - Amore e potere (Mondadori, 1997)



Titolo e sottotitolo sono fuorvianti. L’autrice che sei anni prima aveva dato alle stampe quel libro seminale che è Quando l’amore finisce, parte ritagliando una porzione di quella tematica, cominciando appunto col discutere di amore e potere. Ma dopo poche pagine la dimensione psicologica si affievolisce per lasciare spazio ad altri ambiti disciplinari che la Francescato esplora in lungo e in largo: dall’economia alla pedagogia, dalla politica alla sociologia. Gli intenti divulgativi del testo sono d’altronde chiarissimi fin dal principio, dal momento che il volume è concepito sotto forma di intervista tra un immaginario “Aiem”, che deve ancora venire al mondo, e l’autrice stessa. Un buon viatico, dunque, per chi è pressoché a digiuno del problema del potere – che si presta certo più a una declinazione socio-politologica che psicologica – ma un’opera ridondante e con molte pagine scontate per chi quegli argomenti li frequenta da tempo. Per quest’ultimo tipo di lettore, sono proprio gli aspetti legati all’analisi psicologica quelli più pregnanti, come quando si parla del rapporto tra orgasmo maschile e femminile, da una parte, e capacità emozionale dall’altra o come quando si offre una lettura della ricerca spasmodica dell’innamoramento come accesso facilitato alle emozioni.

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