giovedì 15 novembre 2012

Alain De Botton - Come pensare (di più) il sesso (Guanda, 2012)


Negli anni ’90 lo scrittore svizzero Alain de Botton esordì con una terna di libri sorprendenti come Esercizi d’amore, Il piacere di soffrire e Cos’è una ragazza. Già in quelle prime opere, assai mature a dispetto della giovane età, si leggeva in filigrana la propensione a miscelare il registro narrativo con quello saggistico e filosofico, aiutandosi con immagini che talvolta risultavano surreali nell’economia del volume.
Da allora la sua produzione si è spostata progressivamente sul versante para-saggistico, pur continuando a mantenere uno stile fortemente narrativo, con incursioni in territori che vanno da Proust all’architettura e alla religione.
Questo breve saggio sul sesso prosegue su quello stesso selciato, nel tentativo di rompere alcuni dei luoghi comuni che investono il tema del libro: dall’accettazione del primato della bellezza fino alla pornografia e al tradimento. Peccato che, a dispetto di uno stile letterario molto fluido e sempre ironico (come quando ci ricorda che, in nome del sesso, “un falegname corpulento e tatuato quanto tenero passerà una serata al caffè davanti a una studentessa […] ad ascoltare distratto complesse spiegazioni sul significato della parola greca eudaimonia”), le considerazioni di de Botton risultino vacue, semplicistiche, probabilmente più adatte a un pubblico di lettori adolescenti che a una persona adulta e le immagini che le corredano sono meno che didascaliche, se non addirittura involontariamente grottesche. Gli esempi di questa pochezza si ritrovano sparse un po’ ovunque. Per esempio. le soluzioni proposte per le coppie di lungo corso che vedono appassire il desiderio – pur esplicitando qualche credito nei confronti della letteratura che si è occupata di sessuologia, a partire da Masters e Johnson – hanno molto d’ingenuo e fanno poco i conti con il moralismo diffuso (“un partner scatti all’altro delle foto di nudo, le carichi su un sito Internet e solleciti i commenti spassionati di un pubblico mondiale”).
La sezione più interessante e meglio argomentata è quella che tratta del rapporto tra amore e sesso: ma anche in quel caso, a ben vedere, l’autore non si distanzia granché dalla grande lezione freudiana, in una dialettica imperitura tra bisogno di sicurezza e bisogno di libertà.

Nessun commento:

Posta un commento