venerdì 23 novembre 2012

Maria Cristina Saccuman - Biberon al piombo (Sironi, 2012)





Viene voglia di conoscerla, Maria Cristina Saccuman, al termine della lettura di questo suo ottimo Biberon al piombo, non fosse altro che per la bizzarria del suo curriculum (neurobiologa e ricercatrice, ma al tempo stesso laureata in lettere e filosofia) e per l’incredibile capacità di far confluire nel testo una competenza vastissima e una invidiabile capacità di scrittura.
A quali pericoli per la salute sono esposti i nostri bambini? Con una esperienza da neurofisiologa di livello internazionale che si è occupata a lungo di disturbi del linguaggio nei bambini, l’autrice ci presenta questi ultimi come l’elemento più vulnerabile rispetto ai tanti agenti tossici che ci circondano. Ben lontani dall’essere adulti in miniatura, come vorrebbero farci credere coloro che tagliano corto quando si tratta di fare il computo di costi e benefici (che si traduce in una contesa tra progresso tecnologico e salute pubblica), i bambini, alla stregua degli adulti ma con rischi assai maggiori dovuti allo sviluppo, sono minacciati da sostanze come cloro, piombo, pop, mercurio, diossine, black carbon, bpa e molte altre. I pericoli sono dappertutto: dalle tubature dell’acqua ai vaccini, fino al latte materno. Se quest’ultimo “fosse venduto al supermercato, quello della maggior parte delle donne europee verrebbe tolto dagli scaffali, come merce contaminata da distruggere”, scrive lapidaria l’autrice. Eccesso di allarmismo? Un assist alle industrie del latte artificiale? Nient’affatto. Soltanto una spiegazione dettagliata, competentissima, che passa in rassegna una letteratura sterminata facendo riferimento all’eziologia dei disturbi dovuti ai troppi agenti chimici che pullulano nelle nostre vite. Un libro scritto come un thriller e con uno stile delizioso (si rimane ammirati dalle improvvise deviazioni dal rigore scientifico a favore di un descrittivismo parco ed ironico, come quando chiama in causa la “dottoressa Perera, una donna dall’aria garbata con una predilezione per le giacche di buon taglio”), che non manca di dare suggerimenti utili: dall’evitare l’esposizione dei più piccoli all’ozono, uscendo di casa la mattina presto o nelle ore serali al limitare l’ingestione di carni cotte alla brace, veicoli di dosi massicce di IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Chi non fatica nel districarsi nel lessico settoriale dei biologi, non avrà difficoltà ad assegnare a Biberon al piombo l’en plein di stellette.

Nessun commento:

Posta un commento